Dai dati del Rapporto sulla sicurezza 2006 del Viminale, un omicidio su tre risulta commesso da irregolari.
Per nostra gioia gli assassinii sono in calo ma aumentano le rapine.
Un italiano su 4 che non si sente sicuro quando cammina da solo per strada.
Gli omicidi sono cresciuti anni dopo anno, per arrivare al picco del 1991 e poi tornare a diminuire.
Cosa che ci distingue come sempre è che gli omicidi in ambito familiare o “passionali” sono più numerosi di quelli di mafia o per rapina.
Gli omicidi commessi da mafia, camorra, ‘ndragheta e altri gruppi sono diminuiti ma non spariti. Le ragioni di questo calo stanno nel fatto che le mafie continuano a fare affari, ma uccidono meno perché non ce n’è bisogno, e per non attirare troppo l’attenzione (Parole di Giuliano Amato).
Su tre persone denunciate per omicidio in Italia, una è straniera. E, quasi sempre, è irregolare.
Se gli stranieri regolari registrano un “tasso di criminalità” parallelo o più basso di quello dei cittadini italiani, l’incidenza degli irregolari tra denunciati e condannati è invece più forte.
Tra gli irregolari che commettono reati, spiccano soprattutto gli immigrati da Romania, Marocco e Albania.
Nella speciale classifica stilata dal ministero, i romeni spiccano per gli omicidi volontari, le violenze sessuali, i furti d’auto, le rapine nei negozi.
I marocchini nelle lesioni dolose, nei furti con strappo e nelle estorsioni.
Gli albanesi nei furti in casa.